La riconosci subito, la barbetta bianca che di solito risale i muri rendendoli spugnosi. Sembrerebbe muffa ma non lo è. Si tratta di un conglomerato di cristalli di sali minerali che compaiono dopo l’evaporazione dell’umidità presente all’interno della parete. Sono efflorescenze saline, conosciute anche come salnitro, ovvero nitrato di potassio.
Questa barbetta bianca si forma in luoghi molto umidi o poco ventilati, motivo per cui, anche se non è una vera muffa, ne ha lo stesso odore. Questo tipo di umidità viene chiamata umidità di risalita. Ma a favorire la formazione della muffa bianca contribuisce anche il tipo di materiale con cui sono realizzati muri ed edifici, i responsabili diretti dell’assorbimento dell’acqua. Ci sono casi estremi, come quando per le fondamenta di una casa con piani interrati viene utilizzato il tufo, un materiale poroso, che diventa una spugna per l’acqua presente nel sottosuolo, provocando gravi danni strutturali. Questo fenomeno prende il nome di umidità di risalita capillare per cui l’acqua, penetrando attraverso le fondamenta, impregna i muri, fino a manifestarsi anche all’interno dell’abitazione. Si riconosce subito perché, oltre alla muffa, sono evidenti anche rigonfiamenti o sgretolamenti dell’intonaco, cattivi odori, pareti umide al tatto, fenomeni di condensa e formazione di salnitro. Questa muffa bianca, meglio conosciuta come umidità di risalita, è legata anche alla conformazione fisica del territorio su cui sorge l’edificio e alla struttura dell’immobile stesso.
La formazione della muffa bianca, quindi, è dovuta a tre elementi principali:
Infatti, se una casa è costruita su un terreno umido, l’acqua risale per i muri, spesso carica di ammoniaca e di batteri che, a contatto con il carbonato di potassio presente nelle mura e con la poca ventilazione degli ambienti, forma il salnitro, la muffa bianca.
La muffa bianca si manifesta, solitamente, all’interno delle abitazioni, dato che, esternamente, la sua formazione viene ostacolata da eventi climatici e precipitazioni. Oltre a muri e pareti, può capitare che compaia su superfici in legno o ambienti umidi, come cantine o vespai. Inoltre, non è un fenomeno che interessa solo edifici di vecchia data con particolari problemi di umidità: anche gli edifici di recente costruzione, se trascurati, possono subire danni legati alla muffa bianca.
Sì, perché anche non essendo una muffa, può essere dannosa per la salute. L’eccesso di umidità, infatti, può creare problemi soprattutto alla salute di anziani e bambini. Inoltre, l’esposizione alla muffa può causare reazioni allergiche, irritare occhi e gola e sfoghi cutanei. A fare le spese di un’esposizione eccessiva alla muffa bianca, però, sono anche cani e gatti, il cui sistema polmonare si indebolisce sensibilmente.
Raschiare via la muffa bianca è sicuramente il primo passo, ma non basta. In questi casi, soprattutto a causa del terreno sui cui è stata costruita la casa, bisogna giocare d’attacco e prevenire, prima che sia troppo tardi.
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